LE
LEGGI DELLA NATURA COSMICA DI CUI L’UOMO FA PARTE
Sembra che le scienze conosciute,
messe in atto dalla ragione, cerchino di scoprire e capire le leggi che
governano la Natura.
Perché?
Evidentemente gli uomini, che fanno parte di questa Natura, si rendono
conto sin da bambini di avere una proprietà strana che li spinge a sapere il perché delle cose. Questa proprietà
mi pare sia la conoscenza.
Il perché, però, suppone una domanda
a monte: «cosa è questo?» E’ la proposizione che esprime propriamente il Principio di identità. Il verbo essere,
quasi pleonastico (in alcune lingue non esiste, come nell’aramaico di Gesù),
indica il concreto essere perché è più della grammatica: significa l’ontologia
(metafisica) o scienza dell’essere in quanto tale.
Ma conoscenza o il conoscere,
dunque, è quella qualità misteriosa che ci distingue dal meteorite, dalla
materia oscura, dal verme e dall’urango.
C’è qualche umano, però, che
incosciamente utilizza il conoscere,
e se ne serve, per dire che esso, in fondo, non esiste. Sì, proprio:
non-esiste. Perché esso, il conoscere, è semplicemente una protuberanza
cerebrale di tutti noi. Un bitorzolo, però, in ogni splendido corpo è proprio
un alieno, un nulla.
Trovato il cervello, come massa
biologica, che significa conoscenza, si ricomincia a ragionar di scienza e a
scoprire leggi e comportamenti a non finire. Avviene come nelle cellule
embrionali: si dividono e si moltiplicano. La pluralità delle scienze significa
due cose in assoluto.
La
prima è che le scienze cominciano non solo a dividersi e moltiplicarsi ma a
distinguersi con differenze specifiche e fondamentali. La prima distinzione è
che esse scienze si debbono classificare in astratte ed empiriche. Vale a dire:
teorie del pensiero e della materia fisica. Quella biologica è un altro affare:
un meteorite parlante. Un misterioso mixage: di materia e mente.
Le scienze che riguardano il pensiero
ricercano le leggi del pensare cioè le norme che regolano l’attività della mente: la logica, la matematica, l’algebra
astratta, la fisica teorica, e chissà quante altre scienze nel processo di
cariocinesi. Quelle della materia cosmica ricercano le leggi che la governano
in tutti i suoi aspetti: fisici, chimici, misti, eccetera. La “materia”
biologica si divide tra psicologia e scienze chimico-fisiche. Essa è veramente
strana e complicata perché sembra che si comporti in modo misto, cioè che
attinga alle teorie dell’astratto e a quelle della materia. Si può identificare
non solo con la psicologia che, a nostro parere, è la disciplina che cerca di
trovare le leggi che governano questa realtà sintetica che è l’uomo (corpo-mente)
nella sua concreta realtà quotidiana, ma anche con le sopradette scienze miste.
Ciò avviene sia che si consideri il
pensiero o mente o anima un epifenomeno della materia, sia che lo si consideri
la “forma” del corpo fisico, alla aristotelico-tomasiana, sia, ancora, che si
consideri al modo del dualismo platonico-cartesiano: res extensa–res cogitans, (materia-anima), un auriga sul cocchio.
Il comportarsi della psicologia in
modo misto fa sorgere una montagna di problemi che ognuno dei ricercatori si
sforza di risolvere secondo le proprie vedute sulla scelta interpretativa della
realtà, optando per soluzioni e spiegazioni che si allineino ai parametri dei
propri principi di fondazione.
Le cose a questo punto si complicano
in modo enorme e si rischia di imboccare vie della ricerca scientifica che non
portano alla verità tutta intera ma spesso alla costruzione di scienze al modo
algebrico astratto.
Oggi questo avviene come una enorme bolla cosmologica che contiene tutte
le scienze non-euclidee che, pur nell’assoluto rigore logico dei processi della
ricerca scientifica, non potranno però mai raggiungere conclusioni definitive
valevoli per tutti. Vale a dire che si può raggiungere una verità parziale,
valida, però, solo per quel filone di scienza non-euclidea dal cui principio
non acclarato, o supposto vero,
procede ogni ragionamento. Non certo per tutte le altre che procedono da
diversi principi, supposti veri, ma non evidenti, oppure evidenti e veri.
Come si può ben capire il rischio di
confusione, di errori e disastri psicologici, per la psicologia, è non solo enorme
ma esiziale e distruttivo.
Un esempio, ormai eclatante, è stata la psico-analisi a cui, oggi, più
nessun serio psicologo dà credito. Essa partendo da posizioni strutturalmente
fantasiose cioè interpretative di alcuni fenomeni (i sogni, il sesso, ecc.
ecc.) ha semplicemente drogato, non curato, tutti i malcapitati che si sono
affidati ai vari operatori e terapeudi pieni di sussiego edipico nel gioco dei
“complessi” bluff. Poca scienza,
terapie fantasiose e spesso dissacranti e fuorvianti, enorme carico
soggettivistico emotivo che, caratterizzando parecchie storie comportamentiste
e rigorosamente positiviste del secolo scorso, sortì con montagne di isterismi
collettivi. Salvo a scoprire, poi, segni evidenti di metafisiche forme e
abominevoli concetti di “sostanza”, e quant’altro del genere, nascosti nelle
pieghe del pensiero marxo-circolista e freudiano che ha gabbato il mondo per
quasi un secolo.
Evidentemente la vera scienza non
aveva ben operato ma aveva blaterato un suo buon surrogato che, con la pretesa
del concreto, aveva scambiato il pensiero-conoscenza con un solido meteorite.
La fisica dei quanti ha cominciato a dar colpi di maglio a questa cultura, con
l’indeterminismo e il nuovo sapere del primato del soggetto, mentre la
psicologia umanistica ha innescato una ricerca meno fantasiosa e più seria.
Oggi, per esempio, le teorie neodarwiniane, al corto di argomenti seri e
scientificamente apparati, ricorrono alla santa Inquisizione e a truffe
paleontologiche degne di esperti magliari (cfr. l’uomo di Pyldiltown), e a
nuove e strampalate teorie: «gli ominini» (Micromega)..
LA
TRASMISSIONE DELLA VITA COSCIENTE
Stando così le cose, noi ci
proponiamo di segnalare alcune leggi cosmologiche che regolano la natura umana
e i suoi comportamenti, e mostrare che, se esse non si rispettano, si è soggetti
alle rivalse della stessa Natura.
Mi pare che la più importante di
queste leggi naturali cosmiche sia la trasmissione della vita cosciente: noi
dominiamo l’universo (conoscenza, matematica, scienze). Tutti noi esseri umani
siamo nati allo stesso modo: uomini comuni, geni, cretini, scienziati, buffoni,
criminali e santi. Tutti allo stesso modo, eccetto Gesù Cristo: Maria “non
conobbe uomo” (partenogenesi).
Perciò noi nasciamo soggetti ad una legge universale, cosmica, eterna che
indica con ferma e felice chiarezza e precisione, sin nei dettagli, cosa gli
uomini debbono fare perché si generi e si riproduca la vita cosciente. Chi non
osserva nella totalità e con precisione queste leggi non produce nulla, non
trasmette la vita, eccetto, naturalmente, il caso di malattie.
Sembra tutto veramente semplice
nonostante il cosmico e globale coinvolgimento di tutti gli uomini in questa
girandola di piacere sommo, e nonostante la meraviglia del dono della vita che
si esprime nell’amore supremo («forte come la morte», Bibbia Cantico) tra uomo e donna che sono i soggetti di
quest’affare cosmico al limite dell’estasi.
Pare che tutto questo si costruisca e si consolidi nel tempo e nella
frequentazione unitaria tra i due soggetti. Non ha senso un semplice furtivo
incontro come negli animali. Tutto scadrebbe
nella banalità del biologico animale. Infatti, c’è il gran problema
della prole: assistenza, educazione, accompagnamento e tutto il resto. I
piccoli dell’uomo nascono inermi e non sono affidati direttamente alla natura
circostante che agisce in modo istintivo, dove non c’è se non un vago segno (vestigium) di ragione (San Tommaso) che
li educherebbe come un “Mohokly”. Essi sono affidati, sin dal primo istante
della vita esterna, e per molto tempo dopo, agli stessi umani che li hanno
generati nell’atto d’amore: i veri unici responsabili.
Pare evidente che le leggi cosmiche,
che regolano questo evento, indichino che la crescita dei piccoli deve avvenire
nel contesto strettissimo della famiglia. La penalità di trasgressione sarebbe
la condizione di una crescita abnorme nel corpo e nello spirito. Nel corpo: per
le numerose malattie e pericoli a cui i nati andrebbero incontro, e nella
psiche per la mancata amorevole influenza pedagogica dei genitori che deve
accompagnare i piccoli sin dalla prima esistenza embrionale. E’, infatti, ormai
accertato che il nano-cervello dell’embrione nel seno materno non solo riceve
gli impulsi del mondo esterno attraverso i sensi e le emozioni della madre e
della famiglia tutta ma che è già attivato a strutturarsi nel corpicino e nella
mente (anima) cosciente, nella potenzialità sostanziale, secondo tali impulsi e
sensazioni ed emozioni e quant’altro, compresa la genetica del linguaggio, dei
mestieri e tendenze socio-culturali e professioni e di un universo mondo di
altre cose.
Ho la sensazione che lo
sconvolgimento di questa misteriosa struttura pedagogica, che si definisce
secondo il contesto socio-culturale che caratterizza i piccoli concepiti e nati
umani, possa avere risultati negativi e destabilizzanti per la vita sociale.
Credo, inoltre, che tutto questo abbia un potenziale psico-biologico che si
intreccia e si rivela anche a livello genetico e quindi trasmissibile. Forse
alcune malattie cerebrali, e connesse, abbiano un riferimento a questa
destabilizzazione psico-genetica. Noi oggi assistiamo, per esempio, ad uno
scadimento parecchio accentuato delle capacità intellettuali dei giovani in una
società (Europea e Americana, per non parlare di altre consorterie di maschere
da teatro) che pare abbia dimenticato del tutto i geni: i grandi personaggi
della politica e dell’arte, della scienza e della filosofia, della religione e
della santità (segno del dominio di sé e della libertà). Sarebbe questo, forse,
il risultato della fede illuminista e la destabilizzazione della religione
cristiana? Un’educazione che prescinde dai riferimenti religiosi e morali non
si avvicina, per caso, alla semplice componente strutturale animale umana?
Quando la psiche (anima) viene confusa col carnale, chiamato “il concreto” o
meteorite, non si destabilizza forse la vera concretezza della natura umana con
le sue proprie leggi cosmiche? E chi è che procura questi disastri di civiltà
se non una cultura razional-logico-positivista che per il concreto biologico si
vende, per lenticchie, il vero concreto spirituale? E’ vero che il nostro corpo
è composto dagli stessi elementi
presenti nel cosmo universo di stelle e galassie. Ma c’è una piccola proprietà che fa la differenza:
il corpo umano è una materia pensante,
mentre tutte le galassie proprio no! Noi siamo come un meteorite che parla, e
chi parla pensa e chi pensa non è una pietra...
Non si dirà, certo, che la scienza
della matematica sia meno concreta della scienza clinica o biologica o fisica.
Non si crederà, ingenuamente, che ogni scioglimento dei legami etico-religiosi
e morali, in genere, non comporti destabilizzazioni comportamentali epocali e
profonde. Il mare della droga che dilaga ottunde le menti giovanili, le
trasgressioni sistematiche delle leggi cosmiche nell’uso della biologia
sessuale e della psicologia dell’amore, gli atteggiamenti di violenza e
schiavizzazione dei propri simili e delle donne in particolare, gli imbrogli
devastanti dei magnati della finanza mondiale, a danno di tanta umanità ingenua
e spesso sofferente che sovente è costretta a terribili povertà e abbandono di
una società egoista e assassina, non sono forse conseguenze del decadimento
etico prodotto da questa cultura meteoritica? Chi potrà dire che i criminali di
tutte le specie non si spingano, in nome di supposti “diritti civili”, a
procurare eutanasia non voluta per sopprimere tanti vecchi e malati perché di
gran peso per la sanità pubblica degli Stati: i veri Nazisti? O non faranno il
gran salto surrettizio per favorire le imprese di pompe funebri gestite dalle
mafie locali con l’assenso e la collaborazione di compiacenti medici già
abortisti e criminali? L’allungamento dell’età pensionabile, per risparmiare, è
su questo itinerario funebre. E, finiti questi nostri governanti ancora con
barlumi di umanità cristiana, non si precipiteranno forse nei radicali
pensamenti di persone oggi senza scrupoli di coscienza perché essa non esiste?
Se siamo scimmie progredite e se non c’è un Dio, che senso ha l’esistenza di
una qualsiasi etica?
In fondo che differenza c’è tra un infinitesimale (quantistico) bambinello
embrionale da sopprimere in aborto o una larva di vecchiume biologico malato e
sofferente? Forse i cani e i gatti meritano, poverini, molta più tutela
animalista, che vecchi malati, da gente che specula su questi bei sentimenti. Magari
poi si tollera la carne “halal”, con immensa sofferenza degli animali, per
rispetto alle strane prescrizioni di religioni create dalla fantasia umana e
fortemente politicizzate. Non si spende nulla, ma declina la nostra civiltà
verso barbarie incredibili: la logica del risparmio e dell’animale.
E’ certamente risibile l’ipocrita appello
“alla legalità” e “ai diritti umani” alla “decadenza della cultura” per
rispetto a tante norme e leggi umane discutibili, quando poi si propagandano le
più truculente trasgressioni delle leggi cosmiche della natura:
nell’interruzione della vita nascente, nella categoria delle leggi
psico-pedagogiche per la crescita armoniosa dei piccoli, nel calpestamento più
disumano e biologico delle delicatissime leggi dell’amore e del sentimento,
dell’insegnamento agli ignari adolescenti delle tecniche sessuali chiamate
“educazione sessuale” senza alcun riferimento all’amore, ai sentimenti, alla
famiglia e quant’altro del genere. Si provoca nei giovanissimi la sensazione
che tutto può essere fatto al di là di ogni etica del comportamento. Sicché i
giovani, credendo tutto lecito, come una normalissima realtà, al pari di uno
starnuto, possono tranquillamente stuprare le ragazze renitenti, come cosa dovuta,
per soddisfare la reali virulente passioni sessuali sempre più esasperate da
molteplici pratiche non in linea con le leggi cosmiche della trasmissione della
vita e dell’amore.
Tutto ciò è creato da empi
criminogeni, in cravatta ed eleganza, da intellettuali buoni giornalisti, da
politici di carriera ed antimafiosi di mestiere. E’ il mondo dell’ipocrisia.
I criminali che devastano il mondo sono
il loro starnuto, e, al meglio, la loro autentica progenie. Perciò, bene!
Criminali di tutta la terra, unitevi! Spazzeremo via tutte le leggi cosmiche
che non sottostanno alla gran proprietà che tutti chiamiamo: libertà.