lunedì 16 luglio 2012

LE LEGGI COSMICHE E PATOLOGIE DI ALIENI CRIMINALI / di A. Stagnitta


LE LEGGI DELLA NATURA COSMICA DI CUI L’UOMO FA PARTE

            Sembra che le scienze conosciute, messe in atto dalla ragione, cerchino di scoprire e capire le leggi che governano la Natura.
Perché?
Evidentemente gli uomini, che fanno parte di questa Natura, si rendono conto sin da bambini di avere una proprietà strana che li spinge a sapere il perché delle cose. Questa proprietà mi pare sia la conoscenza.
            Il perché, però, suppone una domanda a monte: «cosa è questo?» E’ la proposizione che esprime propriamente il Principio di identità. Il verbo essere, quasi pleonastico (in alcune lingue non esiste, come nell’aramaico di Gesù), indica il concreto essere perché è più della grammatica: significa l’ontologia (metafisica) o scienza dell’essere in quanto tale.
            Ma conoscenza o il conoscere, dunque, è quella qualità misteriosa che ci distingue dal meteorite, dalla materia oscura, dal verme e dall’urango.
            C’è qualche umano, però, che incosciamente utilizza il conoscere, e se ne serve, per dire che esso, in fondo, non esiste. Sì, proprio: non-esiste. Perché esso, il conoscere, è semplicemente una protuberanza cerebrale di tutti noi. Un bitorzolo, però, in ogni splendido corpo è proprio un alieno, un nulla.
            Trovato il cervello, come massa biologica, che significa conoscenza, si ricomincia a ragionar di scienza e a scoprire leggi e comportamenti a non finire. Avviene come nelle cellule embrionali: si dividono e si moltiplicano. La pluralità delle scienze significa due cose in assoluto.
            La prima è che le scienze cominciano non solo a dividersi e moltiplicarsi ma a distinguersi con differenze specifiche e fondamentali. La prima distinzione è che esse scienze si debbono classificare in astratte ed empiriche. Vale a dire: teorie del pensiero e della materia fisica. Quella biologica è un altro affare: un meteorite parlante. Un misterioso mixage: di materia e mente.
            Le scienze che riguardano il pensiero ricercano le leggi del pensare cioè le norme che regolano l’attività della mente: la logica, la matematica, l’algebra astratta, la fisica teorica, e chissà quante altre scienze nel processo di cariocinesi. Quelle della materia cosmica ricercano le leggi che la governano in tutti i suoi aspetti: fisici, chimici, misti, eccetera. La “materia” biologica si divide tra psicologia e scienze chimico-fisiche. Essa è veramente strana e complicata perché sembra che si comporti in modo misto, cioè che attinga alle teorie dell’astratto e a quelle della materia. Si può identificare non solo con la psicologia che, a nostro parere, è la disciplina che cerca di trovare le leggi che governano questa realtà sintetica che è l’uomo (corpo-mente) nella sua concreta realtà quotidiana, ma anche con le sopradette scienze miste.
            Ciò avviene sia che si consideri il pensiero o mente o anima un epifenomeno della materia, sia che lo si consideri la “forma” del corpo fisico, alla aristotelico-tomasiana, sia, ancora, che si consideri al modo del dualismo platonico-cartesiano: res extensa–res cogitans, (materia-anima), un auriga sul cocchio.
            Il comportarsi della psicologia in modo misto fa sorgere una montagna di problemi che ognuno dei ricercatori si sforza di risolvere secondo le proprie vedute sulla scelta interpretativa della realtà, optando per soluzioni e spiegazioni che si allineino ai parametri dei propri principi di fondazione.
            Le cose a questo punto si complicano in modo enorme e si rischia di imboccare vie della ricerca scientifica che non portano alla verità tutta intera ma spesso alla costruzione di scienze al modo algebrico astratto.
Oggi questo avviene come una enorme bolla cosmologica che contiene tutte le scienze non-euclidee che, pur nell’assoluto rigore logico dei processi della ricerca scientifica, non potranno però mai raggiungere conclusioni definitive valevoli per tutti. Vale a dire che si può raggiungere una verità parziale, valida, però, solo per quel filone di scienza non-euclidea dal cui principio non acclarato, o supposto vero, procede ogni ragionamento. Non certo per tutte le altre che procedono da diversi principi, supposti veri, ma non evidenti, oppure evidenti e veri.
            Come si può ben capire il rischio di confusione, di errori e disastri psicologici, per la psicologia, è non solo enorme ma esiziale e distruttivo.
Un esempio, ormai eclatante, è stata la psico-analisi a cui, oggi, più nessun serio psicologo dà credito. Essa partendo da posizioni strutturalmente fantasiose cioè interpretative di alcuni fenomeni (i sogni, il sesso, ecc. ecc.) ha semplicemente drogato, non curato, tutti i malcapitati che si sono affidati ai vari operatori e terapeudi pieni di sussiego edipico nel gioco dei “complessi” bluff. Poca scienza, terapie fantasiose e spesso dissacranti e fuorvianti, enorme carico soggettivistico emotivo che, caratterizzando parecchie storie comportamentiste e rigorosamente positiviste del secolo scorso, sortì con montagne di isterismi collettivi. Salvo a scoprire, poi, segni evidenti di metafisiche forme e abominevoli concetti di “sostanza”, e quant’altro del genere, nascosti nelle pieghe del pensiero marxo-circolista e freudiano che ha gabbato il mondo per quasi un secolo.
            Evidentemente la vera scienza non aveva ben operato ma aveva blaterato un suo buon surrogato che, con la pretesa del concreto, aveva scambiato il pensiero-conoscenza con un solido meteorite. La fisica dei quanti ha cominciato a dar colpi di maglio a questa cultura, con l’indeterminismo e il nuovo sapere del primato del soggetto, mentre la psicologia umanistica ha innescato una ricerca meno fantasiosa e più seria. Oggi, per esempio, le teorie neodarwiniane, al corto di argomenti seri e scientificamente apparati, ricorrono alla santa Inquisizione e a truffe paleontologiche degne di esperti magliari (cfr. l’uomo di Pyldiltown), e a nuove e strampalate teorie: «gli ominini» (Micromega)..


LA TRASMISSIONE DELLA VITA COSCIENTE
            Stando così le cose, noi ci proponiamo di segnalare alcune leggi cosmologiche che regolano la natura umana e i suoi comportamenti, e mostrare che, se esse non si rispettano, si è soggetti alle rivalse della stessa Natura.
            Mi pare che la più importante di queste leggi naturali cosmiche sia la trasmissione della vita cosciente: noi dominiamo l’universo (conoscenza, matematica, scienze). Tutti noi esseri umani siamo nati allo stesso modo: uomini comuni, geni, cretini, scienziati, buffoni, criminali e santi. Tutti allo stesso modo, eccetto Gesù Cristo: Maria “non conobbe uomo” (partenogenesi).
Perciò noi nasciamo soggetti ad una legge universale, cosmica, eterna che indica con ferma e felice chiarezza e precisione, sin nei dettagli, cosa gli uomini debbono fare perché si generi e si riproduca la vita cosciente. Chi non osserva nella totalità e con precisione queste leggi non produce nulla, non trasmette la vita, eccetto, naturalmente, il caso di malattie.
            Sembra tutto veramente semplice nonostante il cosmico e globale coinvolgimento di tutti gli uomini in questa girandola di piacere sommo, e nonostante la meraviglia del dono della vita che si esprime nell’amore supremo («forte come la morte», Bibbia Cantico) tra uomo e donna che sono i soggetti di quest’affare cosmico al limite dell’estasi.
Pare che tutto questo si costruisca e si consolidi nel tempo e nella frequentazione unitaria tra i due soggetti. Non ha senso un semplice furtivo incontro come negli animali. Tutto scadrebbe  nella banalità del biologico animale. Infatti, c’è il gran problema della prole: assistenza, educazione, accompagnamento e tutto il resto. I piccoli dell’uomo nascono inermi e non sono affidati direttamente alla natura circostante che agisce in modo istintivo, dove non c’è se non un vago segno (vestigium) di ragione (San Tommaso) che li educherebbe come un “Mohokly”. Essi sono affidati, sin dal primo istante della vita esterna, e per molto tempo dopo, agli stessi umani che li hanno generati nell’atto d’amore: i veri unici responsabili.
            Pare evidente che le leggi cosmiche, che regolano questo evento, indichino che la crescita dei piccoli deve avvenire nel contesto strettissimo della famiglia. La penalità di trasgressione sarebbe la condizione di una crescita abnorme nel corpo e nello spirito. Nel corpo: per le numerose malattie e pericoli a cui i nati andrebbero incontro, e nella psiche per la mancata amorevole influenza pedagogica dei genitori che deve accompagnare i piccoli sin dalla prima esistenza embrionale. E’, infatti, ormai accertato che il nano-cervello dell’embrione nel seno materno non solo riceve gli impulsi del mondo esterno attraverso i sensi e le emozioni della madre e della famiglia tutta ma che è già attivato a strutturarsi nel corpicino e nella mente (anima) cosciente, nella potenzialità sostanziale, secondo tali impulsi e sensazioni ed emozioni e quant’altro, compresa la genetica del linguaggio, dei mestieri e tendenze socio-culturali e professioni e di un universo mondo di altre cose.
            Ho la sensazione che lo sconvolgimento di questa misteriosa struttura pedagogica, che si definisce secondo il contesto socio-culturale che caratterizza i piccoli concepiti e nati umani, possa avere risultati negativi e destabilizzanti per la vita sociale. Credo, inoltre, che tutto questo abbia un potenziale psico-biologico che si intreccia e si rivela anche a livello genetico e quindi trasmissibile. Forse alcune malattie cerebrali, e connesse, abbiano un riferimento a questa destabilizzazione psico-genetica. Noi oggi assistiamo, per esempio, ad uno scadimento parecchio accentuato delle capacità intellettuali dei giovani in una società (Europea e Americana, per non parlare di altre consorterie di maschere da teatro) che pare abbia dimenticato del tutto i geni: i grandi personaggi della politica e dell’arte, della scienza e della filosofia, della religione e della santità (segno del dominio di sé e della libertà). Sarebbe questo, forse, il risultato della fede illuminista e la destabilizzazione della religione cristiana? Un’educazione che prescinde dai riferimenti religiosi e morali non si avvicina, per caso, alla semplice componente strutturale animale umana? Quando la psiche (anima) viene confusa col carnale, chiamato “il concreto” o meteorite, non si destabilizza forse la vera concretezza della natura umana con le sue proprie leggi cosmiche? E chi è che procura questi disastri di civiltà se non una cultura razional-logico-positivista che per il concreto biologico si vende, per lenticchie, il vero concreto spirituale? E’ vero che il nostro corpo è composto dagli stessi elementi presenti nel cosmo universo di stelle e galassie. Ma c’è una piccola proprietà che fa la differenza: il corpo umano è una materia pensante, mentre tutte le galassie proprio no! Noi siamo come un meteorite che parla, e chi parla pensa e chi pensa non è una pietra...
            Non si dirà, certo, che la scienza della matematica sia meno concreta della scienza clinica o biologica o fisica. Non si crederà, ingenuamente, che ogni scioglimento dei legami etico-religiosi e morali, in genere, non comporti destabilizzazioni comportamentali epocali e profonde. Il mare della droga che dilaga ottunde le menti giovanili, le trasgressioni sistematiche delle leggi cosmiche nell’uso della biologia sessuale e della psicologia dell’amore, gli atteggiamenti di violenza e schiavizzazione dei propri simili e delle donne in particolare, gli imbrogli devastanti dei magnati della finanza mondiale, a danno di tanta umanità ingenua e spesso sofferente che sovente è costretta a terribili povertà e abbandono di una società egoista e assassina, non sono forse conseguenze del decadimento etico prodotto da questa cultura meteoritica? Chi potrà dire che i criminali di tutte le specie non si spingano, in nome di supposti “diritti civili”, a procurare eutanasia non voluta per sopprimere tanti vecchi e malati perché di gran peso per la sanità pubblica degli Stati: i veri Nazisti? O non faranno il gran salto surrettizio per favorire le imprese di pompe funebri gestite dalle mafie locali con l’assenso e la collaborazione di compiacenti medici già abortisti e criminali? L’allungamento dell’età pensionabile, per risparmiare, è su questo itinerario funebre. E, finiti questi nostri governanti ancora con barlumi di umanità cristiana, non si precipiteranno forse nei radicali pensamenti di persone oggi senza scrupoli di coscienza perché essa non esiste? Se siamo scimmie progredite e se non c’è un Dio, che senso ha l’esistenza di una qualsiasi etica?
In fondo che differenza c’è tra un infinitesimale (quantistico) bambinello embrionale da sopprimere in aborto o una larva di vecchiume biologico malato e sofferente? Forse i cani e i gatti meritano, poverini, molta più tutela animalista, che vecchi malati, da gente che specula su questi bei sentimenti. Magari poi si tollera la carne “halal”, con immensa sofferenza degli animali, per rispetto alle strane prescrizioni di religioni create dalla fantasia umana e fortemente politicizzate. Non si spende nulla, ma declina la nostra civiltà verso barbarie incredibili: la logica del risparmio e dell’animale.
            E’ certamente risibile l’ipocrita appello “alla legalità” e “ai diritti umani” alla “decadenza della cultura” per rispetto a tante norme e leggi umane discutibili, quando poi si propagandano le più truculente trasgressioni delle leggi cosmiche della natura: nell’interruzione della vita nascente, nella categoria delle leggi psico-pedagogiche per la crescita armoniosa dei piccoli, nel calpestamento più disumano e biologico delle delicatissime leggi dell’amore e del sentimento, dell’insegnamento agli ignari adolescenti delle tecniche sessuali chiamate “educazione sessuale” senza alcun riferimento all’amore, ai sentimenti, alla famiglia e quant’altro del genere. Si provoca nei giovanissimi la sensazione che tutto può essere fatto al di là di ogni etica del comportamento. Sicché i giovani, credendo tutto lecito, come una normalissima realtà, al pari di uno starnuto, possono tranquillamente stuprare le ragazze renitenti, come cosa dovuta, per soddisfare la reali virulente passioni sessuali sempre più esasperate da molteplici pratiche non in linea con le leggi cosmiche della trasmissione della vita e dell’amore.
            Tutto ciò è creato da empi criminogeni, in cravatta ed eleganza, da intellettuali buoni giornalisti, da politici di carriera ed antimafiosi di mestiere. E’ il mondo dell’ipocrisia.
            I criminali che devastano il mondo sono il loro starnuto, e, al meglio, la loro autentica progenie. Perciò, bene! Criminali di tutta la terra, unitevi! Spazzeremo via tutte le leggi cosmiche che non sottostanno alla gran proprietà che tutti chiamiamo: libertà.

Recensione all'"Anima nell'universo della Galassie"

Recensione all'"Anima nell'universo della Galassie"
Recensione del p. Francesco Cultrera s.j. al saggio sull'"Anima nell'universo delle galassie": La Civiltà Cattolica, 166/4 (2015), pp. 302-303